Il viaggiatore che da Firenze va a Pisa, con una breve deviazione a sinistra tra Montelupo e Empoli, può trovare alle pendici della collina della Piovola il borgo di Villanova.

Il toponimo richiama un'epoca nella quale la ripresa della vita economico-sociale si manifestò con la fondazione di ville nuove, o con il riconoscimenti di più antiche comunità. In questo borgo sarà facile trovare la trattoria-osteria chiamata "Ritrovino".

Qui, con un orario e uno spazio consojni e multiformi convivialità, il nostro viaggiatore troverebbe, avendone il gusto, l'opportunità di una sosta nel viaggio e nella corsa del tempo.

Il nome ne è quanto mai appropriato: ritrovare l'esperienza della convivialità.

Sedendo e guardando viene facile l'espressione, magari leggendo nel menù prossenicamente apposto le delizie gastronomiche, all'indirizzo degli ospitali gestori o degli avventori presenti, che tutti ivi convengono per riconquistare quel che si fa sempre più raro, 'latto del convivere in una pausa pur breve di ristoro.

Pronubi al più vario conversare gli aromi della più tradizionale cucina toscana: la pappa con il pomodoro, il lampredotto, i porri nelle diverse guise, i vini di schiatta gentile o quelli di più democratica "pronta beva".

E alla fine un assai probabile proposto: ritornare per ritrovare.

Fabbris Ettore e Meneguzzo Rino

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Buongiorno,

tempo fa sono stata a pranzo da voi con il mio fidanzato ed ho mangiato benissimo (ottimo il lampredotto!)

Al momento di pagare il conto, non mi sono accorta che non era incluso un piatto di verdure cotte e, quindi, poinché non voglio lasciare nulla in sospeso e non so quando potrò tornare da voi, pago/saldo via posta.

Accludo pertanto alla presente €10,00 a saldo di questo piccolo debito.

Grazie per la vostra cucina

Cordiali saluti

Cristina Paoli

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Gigi a Napoleone rassomiglia,
lo sguardo acuto, aspetto indagatore,
occhi castani con delle belle ciglia,
potrebbe tener banco per dell'ore.

Sempre all'imperatore rassomiglia
quando le scarpe si deve allacciare.
Lo fa da dritto, la schiena non incurva,
vista l'altezza non serve di chinare.

Nella moda è stato un precursore,
ha dettato lo stile nella pelle.
Di indossatrici ne ha viste sfilare,
mai ne ha beccata una delle belle.

La voce ha roca come Buscaglione,
è suadente e anche sa incantare.
Ma ora abbiam capito la lezione,
come nei film, c'è molto è da tagliare.

Sempre elegante veste, è estroverso,
davanti agli altri mai esprime timidezza,
ha eluso il militare per converso,
se fosse Re non sarebbe sua altezza.

Alle donne però sempre è piaciuto,
per un comportamento innato da play boy.
Se non ci credi sono fatti tuoi,
successi notte e dì egli ha mietuto.

Di giubbotti di pelle è un grande esperto,
consiglia taglie e scelta dei modelli.
Al Ritro Vino cura ogni coperto,
perché non manchino posate né coltelli.

Col dottor Baffi ha aperta una tenzone
che riguarda la qualità dei vini.
Entrambi infervorati in discussione,
si tratta di palati sopraffini.

Quando Gigi è rientrato dalla cucina,
dal Baffi in dono ha avuto una bottiglia.
Il vino è di vitigno passerina,
ed al sentirlo gli battono le ciglia.

Ancora il Baffi, esperto di cantina,
regala a Gìgi un'altra bottiglia,
di un vitigno antico, di uva pecorina,
ed il diverbio tra i due si assottiglia.

II Gigi tenendo in bocca il passerina,
valuta il gusto ed il suo afrore.
Poi si riserva un parere al pecorina
appena ricevuta dal dottore.

Termina qui dei vini la portata,
cessa tra i due un cortese dissapore.
ll vino è buono, di una buona annata,
ritorna tra gli astanti il buonumore.

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Quando fra cent'anni noi saremo
In un salone dell'Eden Paradiso,
a mangiar lampredotto al Ritrovino
attenti a non dire parolacce
e non parlare male delle donne.

Quando, dicevo, vegliati dal buon Pietro
che le chiavi detiene di quel Regno,
staremo in pace ma con nostalgia
penseremo ai peccati del passato.

Allora chiederemo al Padreterno
un periodo di ferie limitate
da passar tra i dannati dell'inferno.

Fuor della santità del Paradiso,
che dell'anima è quasi un ospedale,
ci daremo ai bagordi tutti insieme
sentendo il cuore pulsare nelle vene.

Ricorderemo amori ormai lontani
consunti dalla cenere del tempo,
e gli altri amici scomparsi nel frattempo,
ora che l'oggi non ha più domani.

Chi scrive, delle ferie è già contento,
ritorna nel suo posto in Paradiso
e quattro rime cerca di accoppiare
per far sorridere e non per dire male.

È con affetto ed amicizia vera
che vi saluta con umore quieto.

Vladimiro Brotini da Cerreto

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